• TRA LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO

Da Dolceacqua a Perinaldo

Un percorso ad anello nelle terre dell’ulivo e del Rossese DOC sopra Dolceacqua. Possibile variante più lunga per Perinaldo


Nel cuore della Val Nervia, la cui foce è un’oasi naturale protetta nonché SIC (Sito di Importanza Comunitario), superate le sinuose curve che si inerpicano per la valle appare Dolceacqua, borgo tra i più belli d’Italia e che, davvero, non avrebbe bisogno di presentazioni.


Dati tecnici

Suddivisa dal corso del fiume Nervia in una parte più antica, Terra, accanto alla più moderna, Borgo, questo magnifico paese incanta subito chi vi accede. A collegare le due parti un esempio superbo di ponte a schiena d’asino ad unica campata lungo ben 32 metri e simbolo, grazie anche al pittore Monet che lo dipinse, di questo luogo meraviglioso Svetta sulla collina che domina Dolceacqua il castello dei Doria, famiglia potentissima della Genova del XIII e IV Secolo, sopra ad uno sperone roccioso imponente e di grande importanza geologica. Dopo aver attraversato il nucleo storico del paese è proprio di fianco al castello che parte il nostro sentiero, di difficoltà medio/bassa e adatto ad escursionisti di tutte le fasce di età. La parte iniziale sarà una antica mulattiera un tempo già via di pellegrinaggio verso la Chiesa Madonna dell’Addolorata e di cui sono testimoni le numerose edicole votive lungo il percorso. La vista comincia già a spaziare sulla vallata e Dolceacqua sotto di noi. Passeremo poi ad una sterrata che ci porterà gradualmente in zone più boschive e ad un punto panoramico dove sarà possibile osservare sul crinale opposto della Val Nervia il Monte Abellio (1.016 mt., anch’esso SIC della Regione Liguria) e Abelliotto (899 mt.) importanti per i resti dei castellari di epoca romana. Di fronte a noi, proseguendo ancora per un breve tratto compaiono le cime del Toraggio (1.972 mt.) e del Pietravecchia (2.039 mt.), tra i massicci più elevati di tutta la Liguria e protagonisti assoluti di un altro bellissimo sentiero, purtoppo molto impegnativo per la scarsa protezione a valle e le frequenti frane. Entriamo ora in un’area molto suggestiva dominata dai terrazzamenti di ulivo e dalle particolari vigne del vino Rossese DOC, un vino rosso di grande qualità e un vanto a livello regionale, che nulla ha da invidiare ai suoi vicini piemontesi. Il terreno argilloso/calcareo e la forte pendenza dei terreni su cui sorgono questi vitigni sono le caratteristiche che contraddistinguono e rendono unico questo vino. Giunti ormai quasi sulla sommità del promontorio se non vogliamo proseguire verso Perinaldo, possiamo cominciare la via del ritorno, una gradevole discesa che continua dolcemente andando a completare un anello che tra graziose casette e campi coltivati ci riporta a Dolceacqua.

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